Ritorno ai Balcani: un viaggio fra passato e presente
nei ricordi di Nedim Gürsel
di Antonella Zambelloni
In Ritorno ai Balcani (editore Ananke, 1996) l’autore ci immerge in una serie infinita di immagini e di ricordi, di esperienze e di storia, di realismo e di fantasia: la volontà pare proprio quella di delineare il percorso della sua vita, la storia del suo paese attraverso uno stile chiaro e limpido, che riporta alla mente quella chiarezza e quella ricerca della realtà della scrittura settecentesca classica. È possibile infatti effettuare un paragone, tenendo comunque conto di tutte le differenze e delle specificazioni del caso, con la Vita di Vittorio Alfieri, il grande scrittore autore di alcune fra le più belle tragedie della nostra letteratura e di un’autobiografia in cui si intersecano con maestria romanticismo, ormai alle porte nel panorama letterario della sua epoca, e quel gusto per la descrizione e l’analisi, tipico del secolo dei lumi. Come è noto, Alfieri divide la sua opera in quattro parti, corrispondenti alle quattro fasi della vita umana (infanzia, adolescenza, giovinezza, virilità) nelle quali traccia il percorso della propria esistenza mostrando come dall’iniziale repulsa quasi per le lettere sia maturato in lui il desiderio dell’arte e della scrittura creativa. Narra delle proprie passioni, dei propri amori e sogni, delle proprie esperienze, dei propri viaggi che gli hanno fatto conoscere l’Europa di allora, del suo odio per il potere “tiranno” e della sua ricerca di libertà e indipendenza lontano dall’oppressione. Alfieri era un carattere appassionato, poco incline ad essere incanalato in rigide convenzioni formali o in facili categorizzazioni: Alfieri ha lasciato alcune fra le migliori pagine di un diario intimo, di un resoconto di viaggio, di una delineazione di un percorso artistico, raccontando del suo desiderio di lasciare una immagine di sé che fosse veritiera e che potesse rispecchiare la sua vera natura, un carattere ribelle e allo stesso tempo fragile, come solo un artista può essere. In Gürsel non è sbagliato affermare che si ripresentano simili strutture e simili volontà: anche lo scrittore turco ha infatti tracciato non solo il ritratto del suo paese ma lo ha impreziosito con le sue osservazioni e con tutta una serie di riferimenti che fanno capo da un lato alla tradizione letteraria dall’altro alla cronaca più recente. Per chi non conosce i Balcani e la loro travagliata vicenda e vuole osservarla attraverso gli occhi di chi ha vissuto sulla propria pelle quella tragedia questo libro potrebbe dargli le giuste risposte. Leggi il seguito di questo post »