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RIVISTA DI CULTURE DI FRONTIERA

Archive for Maggio 2010

Forugh Farrokhzâd

Posted by paolo fichera su Maggio 27, 2010

La bambola meccanica

Più di così,

sì molto più ancora

si può restare in silenzio

Per ore,

con lo sguardo immobile dei cadaveri,

si può fissare il fumo di una sigaretta

la forma di una tazza

un pallido fiore sul tappeto

un vago tratto sul muro

Con le rigide dita

si può scostare la tenda

e guardare fuori la pioggia che batte,

il bimbo e l’aquilone dipinto

sotto il porticato

e il vecchio carro

attraversare chiassoso la piazza deserta

Vicino alla tenda

si può restare immobili

senza vedere, senza sentire

Con la voce aliena e artefatta

si può gridare forte

“Io amo”

Tra le braccia vigorose di un uomo,

si può essere una donna sana e bella

Con il corpo dalla pelle tesa

con i seni duri e pieni

si può inquinare

nel letto di uno sbronzo, un randagio, un folle

la purezza di un amore

Si può beffare con astuzia

ogni incomprensibile enigma

e accontentarsi di un cruciverba

Si può essere felici

di una risposta banale di cinque o sei lettere,

sì, una risposta banale

Ci si può inginocchiare,

tutta la vita, a testa bassa,

innanzi a un santuario freddo

Si può vedere Dio in una tomba ignota

Si può credere in Dio

Per una piccola moneta

Si può lentamente marcire

come un vecchio predicare

nelle piccole stanze di una moschea

Si può, come lo zero,

nelle divisioni e nelle moltiplicazioni,

restare sempre immutati

si può considerare il tuo sguardo di rancore

il bottone scolorito di una vecchia scarpa

e come l’acqua prosciugarsi nel proprio fossato

Si può nascondere timidamente

in fondo a un vecchio baule,

come una buffa istantanea in bianco e nero,

la bellezza di un attimo

Si può appendere

nella cornice vuota di una giornata

l’immagine di un condannato, vinto crocefisso

si possono coprire,

dietro le maschere, le crepe del muro

o aggiungere ancora altre inutili figure

Si può guardare al proprio mondo

con gli occhi vitrei della bambola meccanica

Si può dormire in una scatola di panno ruvido

con il corpo riempito di paglia

tra pizzi e perline

e a ogni volgare pressione delle dita

gridare invano

“oh, come sono felice”

Trad. Faezeh Mardani

§

Forugh Farrokhzâd (da qui) nasce a Teheran nel 1935, in un periodo di grandi trasformazioni sociali, terza di sette figli, Forugh studia arte e inizia prestissimo a comporre versi appassionati. A sedici anni sposa il cugino trentenne, Parviz Shapoor, disegnatore e caricaturista e l’anno successivo dall’unione nasce Kamyar. Dopo tre anni di matrimonio si sentirà costretta a scegliere tra il marito e la poesia e sceglierà quest’ultima, perdendo per sempre, secondo la legge coranica, la possibilità di rivedere suo figlio. Pubblica nel 1955, la silloge Asir (Prigioniera) che suscita scalpore. Per la prima volta nella storia islamica una donna esprime emozioni e sentimenti, con una lirica dal linguaggio esplicito e spontaneo, considerata immorale dalla cultura tradizionale, per la sensualità e la carica erotica. Ma Forugh “paga” duramente le coraggiose scelte di autonomia e anticonformismo, con una forte depressione che la porterà nel settembre dello stesso anno al ricovero di un mese in un ospedale psichiatrico. Parte poi per un lungo viaggio in Italia e in Europa. È il 1956 ed esce la sua seconda silloge, Divar (Il muro), dedicata all’ex marito. Quello stesso anno ha inizio l’intenso rapporto artistico e sentimentale col regista-scrittore Ebrahim Golestan che, pur avendo già una moglie, tra alti e bassi, l’accompagnerà fino alla morte. L’eclettica Forugh si dedica quindi con successo alla sceneggiatura, al montaggio, alla recitazione e infine, col documentario Khamnè siyab ast (La casa è nera), girato in una colonia di lebbrosi, ottiene, nel 1964, il primo premio per la regia al festival di Uberhausen. Del 1964 è anche la pubblicazione di Tavallodi digar (Un’altra nascita), dedicata a Golestan, una raccolta di 35 poesie scritte nei precedenti sei anni di intensa attività artistica. Quest’opera vede la luce in un periodo in cui le restrizioni del regime dello scià Pahlavi trasformano ogni scritto in voce di protesta ed è già forte in Iran l’influsso della cultura europea. Sarà pubblicato postumo, nel 1974, l’ultimo volume Imam biavarim be aghaz-efasl-esard (Crediamo soltanto all’inizio della stagione fredda). Nel pomeriggio del 13 febbraio 1967, al culmine del successo seppur ignorata e invisa ai regnanti, alla guida della sua jeep sbanda e si schianta contro il muro di un viale alberato di Teheran, in circostanze mai chiarite dalle istituzioni. Ha solo 32 anni.

La strage dei fiori

Traduzione italiana di Domenico Ingenito. Disponibile qui

È solo la voce che resta

Traduzione italiana di Faezeh Mardani. Aliberti Editore

The House is Black. Khamnè siyab ast

“Se io ho scritto poesie per tutta la vita, questo non significa che la Poesia sia l’unico mezzo di espressione. A me piace il cinema. Se potessi lavorerei in ogni campo. Se non fosse esistita la Poesia avrei recitato in Teatro. Se non fosse esistito il Teatro, avrei fatto del Cinema. Se perseguo la strada dell’Arte è perché ho qualcosa da dire.”

Forugh Farrokhzâd

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casa editrice L’arcolaio

Posted by paolo fichera su Maggio 3, 2010

Poesia
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La Costruzione del Verso collana cameo
Il Laboratorio autori impegnati nella sperimentazione poetica
I Codici del ‘900 per gli autori italocentrici
I Germogli poesia di autori esordienti o alla prima pubblicazione
L’Altra Lingua dedicata alla poesia dialettale

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Prosa

Brogliacci & Prose Riflessioni e romanzi
Saggi

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Chi fosse interessato a sottoporre in lettura le proprie opere può farlo inviandole all’indirizzo info@editricelarcolaio.it

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Segreteria: info@editricelarcolaio.it
Direttore: gianfrancofabbri@editricelarcolaio.it
Sede Aziendale: Via Ravegnana 534, 47100 Forlì

per qualsiasi informazione e per l’acquisto anche on line dei volumi della casa editrice consultate il sito:
http://78.6.11.203/Arcolaio/

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Dall’amicizia alla donazione di sé Laura Paolini/La stirpe del mare Gianluca Chierici/Come all’origine dell’aria Filippo Davoli/Uodishallo Emidio Montini/I giorni dell’acqua Rossella Renzi/nel respiro Paolo Fichera/Cercavi tra l’erba le parole Roberto M. Masini/Ma ciò che resta lo istituiscono i poeti Daniele Referza/Io cane Roberto Cogo/Ruderi del Tauro Enrico De Lea/Minuta di silenzio Lorenzo Mari/Canti onirici Silvia Comoglio/La parola data Giovanni Nuscis/Gli affanni, gli agi e la speranza Giorgio B. Squarotti/Dire Fabio Michieli/Canzoniere I Gianluca D’Andrea/L’inclinazione al cerchio Iliana de Monte/Cosmesi Tonino Vaan/Livorno Mauro Germani/Interno, Esterno Salvatore Della Capa/Bucare la polvere Katia Zattoni/Humus Francesco M. Tipaldi/Giorni manomessi Roberto Ceccarini/Stanze del viaggiatore virale Giovanni Turra Zan/La lepre cede il passo all’oro Francesca Sallusti/Ciclo di Giuda Lorenzo Carlucci/Gli incendi Filippo Davoli

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CARTA BIANCA – LA FESTA DI ESISTERE

Posted by paolo fichera su Maggio 2, 2010


mostra fotografica di Manuel Magni video di Stefano Massari

CARTA|BIANCA – spot nuova mostra fotografica + venerdì 7 maggio ‘MATERIALI PERSISTENTI’ – festa con apertivo – live set acustico Ladeeva+Manuel Magni (chitarra – basso e voce) dedicato al il 32° anniversario dell’omicidio mafioso di Peppino Impastato

www.cartabianca.name

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THE PURSUIT OF HAPPINESS | Arsenal Gallery | Poznan

Posted by paolo fichera su Maggio 1, 2010

THE PURSUIT OF HAPPINESS
Louise Adkins, Alexander Bates, Melissa Bugarella, Kathryn Cooper, Andy D’Cruz, Charlie Coffey, Michael Davies, Maddy Dickerson, Tinsel Edwards,  Iames C. Fagan, Ester Faiman, Gene George, Ierome Harrington, Anna Kalwaitys, Merve Kaptan, Maria Kiartansdottir, Aneta Lis, Eva Lis, Tomasz Madaiczak, Ivo Nikic, Herve Perez, Paulina Plachecka, Marianna i Daniel O’Reily, Alicia Rogalska, Mateusz Sadowski, Iustyna Scheuring, Erica Scourti, Emily Paige Short, Michal Tkachenko, Matthew Vedron, Siohban Wanklyn, Liz Wroe, Fani Zguro, Piotr Zylinski
Curators Tekla Wozniak, Zbigniew Kotkiewicz
Arsenal Gallery, Poznan
From May 7 until June 6, 2010

THE PURSUIT OF HAPPINESS Project joined SocialDesignSite, a non-profit organisation that aims to foster a discourse on social design through our international online platform and the organization of and participation in projects, exhibitions, conferences, lectures, etc.  THE  PURSUIT OF HAPPINESS Project is looking for contributors for its upcoming publication. The publication will anticipate and promote series  of exhibitions and talks. With help of academics and art students, creative and critical writing practitioners we aim to prepare a strong background for upcoming events and develop a critical discourse on The Pursuit of Happiness. Selected for the publication texts will be presented in the book along with the artworks submitted to the project. The  curators encourage all of you considering participation in the project to familiarize with the participating audio-visual artists’ works and a brief introduction to THE PURSUIT OF HAPPINESS Project . They are available on the project’s website:

galeria miejska arsenał

stary rynek 3
61-772 poznań
poland
tel/fax
work  +48 61 852 95 01
work  +48 61 852 95 02
arsenal@arsenal.art.pl
www.arsenal.art.pl

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