Eltjon Valle
MARINZ
A cura di Francesco Poli e Rubens Shima
THE NATIONAL GALLERY OF ARTS TIRANA
07.11.08 – 07.12.08
Concentrare l’attenzione sull’espressività primaria dei materiali, non quelli tradizionali della pittura e della scultura ma quelli di fondamentale importanza della dimensione urbana e naturale, è senza dubbio uno dei contributi più rilevanti dell’arte processuale e ambientale degli anni ‘60/’70. Questa genere di esperienze caratterizzate da installazioni e interventi che coinvolgono anche direttamente la realtà esterna è stata ripresa in modo originale da parecchi artisti internazionali delle ultime generazioni, e sviluppata con una consapevolezza molto più avvertita delle implicazioni sociali, politiche e ecologiche a livello di impatto globale. Anche Eltjon Valle ha deciso di andare in questa direzione, impegnandosi in una complessa ricerca elaborata con diverse modalità operative (che vanno dall’installazione al video, dalla foto ai dipinti e disegni) su una materia prima di cruciale importanza, il petrolio. Fonte di energia alla base dello sviluppo economico di tutti i paesi del mondo, e purtroppo causa di gravissime tensioni e di guerre terribili, l’oro nero ha un valore strategico assoluto, e come tale rappresenta anche dal punto di visto simbolico un elemento carico di significati che impregnano l’immaginario collettivo. Mettere in gioco in un progetto artistico il petrolio, e tutto ciò che esso significa, è una sfida non di poco conto. Eltjon Valle lo ha fatto riuscendo a trasformare, con grande efficacia, una esplorazione sul campo (e proprio su una specifica area di campi petroliferi in Albania) in una operazione carica di autentiche energie estetiche, che partendo dalle problematiche di una circoscritta situazione reale, da vita a una articolata visione multipla, a diversi livelli. Leggi il seguito di questo post »