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RIVISTA DI CULTURE DI FRONTIERA

Archive for the ‘VOCE’ Category

metavideo: CRYPTA: rita r. florit-paolo fichera-simone giorgino

Posted by paolo fichera su settembre 23, 2010

Ideazione e Testi: Rita R. FloritPaolo Fichera
Voce: Simone Giorgino
Riprese e Montaggio: Angelo Melpignano
Regia: Rita R. Florit

ORIGINE:

“grotte: dove sulle pareti ci siano graffiti e video. ma che siano i testi le grotte, i testi al cui interno siano inserite immagini e video… video di: un pezzo di carta, ma non semplice, qualcosa tipo cartone rovinato, alla Rotella, all’Emilio Villa. e sopra scritti i testi, miei, nostri. e poi questa carta si allunga, come un elastico. si allarga piano, si vedono i testi scritti allungarsi, le lettere allargarsi fino a diventare loro stesse la carta e avvolgere ciò che uno vede come una grotta: da qui si potrebbe innestare l’immagine di una grotta vera. il tutto con la voce che segue lo sviluppo dell’allungarsi, del crearsi della grotta dalle parole.”

“la mia idea che si “innesta” nella tua. ho pensato a un metavideo… un video nel video… come se il visitatore entrasse nella grotta per la prima volta, mai vista e invece dei graffiti di Lascaux ci trovasse sulla parete, proiettato il video, il cui argomento è l’idea che mi hai esposto, insomma una specie di archeologia contemporanea di scavo a ritroso nel passato per scoprire l’arcana scrittura di un testo che viene trasmesso con un mezzo tecnologico… la parola riportata a uno stadio primordiale un ouroboros segnico che si realizza all’interno di una cavità che la ospita, protetta dalle intemperie della storia, che realizza la fusione annullando la storia… per scrivere sulla grotta scenderemo nella grotta… a ritrovare l’osso primordiale… che ha la forma di una carta preziosa (Rotella o Villa) ritrovata… dove i segni si deformano…”

“deformazione della parola fino allo stiramento, allungamento visivo, all’accartocciarsi dell’immagine, all’annullamento della carta in grotta è un annullamento del testo in favore della parola detta”

“è il testo che diventa grotta in una grotta che diventa testo. – si realizza all’interno di una cavità che la ospita –. sulla voce: all’allungamento visivo corrisponde la deformazione della parola-scritta fino a divenire lei stessa grotta, che ben inteso era già grotta anche all’origine quando la vista la vedeva scritta intera, quindi la voce dovrebbe accompagnare tale deformazione seguendone la deformazione fino a restare lei, una voce sola nella grotta creata dalla deformazione della parola.”

“l’entrata in una grotta (aperta e luminosa, con rocce calcaree sui toni del verde ocra e rosa) dopo una rapidissima esplorazione del contesto la camera si ferma su una parete… lì innesterei l’immagine di uno schermo (negli stessi toni di colore possibilmente) incastonato nella parete che trasmetterà il video sul testo che si allunga, (o deforma e allarga fino a prendere spazio e diventare la stessa parete, la stessa grotta) e sul quale s’innesterà l’audio coi tuoi-nostri testi…”

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La Mirabile Visione

Posted by paolo fichera su dicembre 12, 2008

La Mirabile Visione è una lettura antologica – introdotta e commentata da Luigi Scorrano e interpretata da Simone Giorgino – del primo lavoro letterario attribuito con certezza a Dante Alighieri, la Vita Nova, opera in versi e prosa che il poeta scrisse prima dei trent’anni, fra il 1292 e il 1293. La vicenda si incentra intorno a un’esperienza d’amore idealizzata, quella del poeta per Beatrice, ripercorsa in un avvincente diario intimo che alcuni fra i più autorevoli critici considerano preludere alla Divina Commedia. La Mirabile Visione si sofferma su alcuni frammenti scelti dell’opera: il primo incontro, avvenuto a soli nove anni, fra Dante e Beatrice; il saluto di lei, di nove anni successivo, che incoraggia il poeta, turbato e confuso, a descrivere il proprio amore per la donna amata; il sogno/profezia della morte di Beatrice; e, infine, l’anticipazione del “poema sacro”.

Luigi Scorrano

È un autorevole dantista, curatore, con Aldo Vallone, di un importante commento alla Divina Commedia. Fra le sue opere in volume figurano: Modi ed esempi di dantismo novecentesco (1976), Presenza verbale di Dante nella letteratura italiana del Novecento (1994), Tra il “banco” e “l’alte rote”. Letture e note dantesche (1996), Il Dante “fascista”. Saggi, letture, note dantesche (2001).

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Giuseppe Ungaretti

Posted by federico federici su marzo 16, 2008

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La Regina della notte

Posted by paolo fichera su febbraio 20, 2008

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Nautilus Pompilius – Krilja

Posted by federico federici su febbraio 19, 2008

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The Waste Land – T.S. Eliot

Posted by paolo fichera su febbraio 12, 2008

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Apolide metafisico

Posted by paolo fichera su gennaio 31, 2008

Il deserto interiore non è sempre votato alla sterilità. La lucidità, grazie al vuoto che lascia intravedere, si converte in conoscenza. E allora è mistica senza assoluto. La lucidità estrema è l’ultimo gradino della coscienza; dà la sensazione di aver esaurito l’universo, di essergli sopravvisuti. Coloro che non hanno avuto l’intuizione di questa tappa ignorano una varietà eccelsa della delusione, e quindi della conoscenza. Gli entusiasti cominciano a diventare interessanti quando sono costretti a misurarsi con il fallimento e quando il disincanto li rende umani. Chi riesce in tutto è necessariamente un superficiale. Il fallimento è la versione moderna del nulla. Per tutta la vita sono stato affascinato dal fallimento. A chi è perfettamente sano psichicamente e fisicamente manca un sapere essenziale. La salute perfetta è aspirituale.

da E.M. CIORAN, Un apolide metafisico, Adelphi

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chiuderanno gli occhi (due estratti). Antonio Diavoli-Ilaria Seclì

Posted by paolo fichera su gennaio 29, 2008

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La voce di Achmatova, Esenin, Mandelstam, Majakovskij, Pasternak…

Posted by paolo fichera su gennaio 11, 2008

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A Bilingual Web Anthology of Russian Verse

To any well-educated Russian it goes without saying that the glory of Russian literature is its poetic tradition. The works of such central figures as Pushkin, Lermontov, Tiutchev, Blok, Mandelstam, Pasternak, Tsvetaeva and Brodsky as well as those of a host of less renowned figures are treasured by the entire literate population, memorized, recited, and applied to the trials and tribulations of everyday life. This focus on the poetic tradition stands in stark contrast to the general opinion about Russian literature in Europe and the United States, where readers are far more apt to recognize prose writers like Gogol, Turgenev, Tolstoy, Dostoevsky, Chekhov, Bulgakov and Solzhenitsyn than any of the poets mentioned above. To some extent this divergence of opinion is inevitable. “Poetry,” quipped Roman Jakobson, “is what cannot be translated.” While this is undoubtedly an exaggeration, poetry, like certain wines, frequently does not export well. Nevertheless, there are other, correctable reasons for the relative ignorance of Russian poetry in the English-speaking world, and we believe that the bilingual anthology presented here will be able to overcome them…

Nel sito, oltre a testi di poeti russi (1700-metà 1900) in doppia lingua russo/inglese, è possibile ascoltare Achmatova, Esenin, Mandelstam, Majakovskij, Pasternak ecc leggere (AUDIO) le proprie poesie.

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Thelonious Monk

Posted by paolo fichera su gennaio 8, 2008

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Luigi Tenco

Posted by paolo fichera su gennaio 7, 2008

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Fabrizio De André

Posted by paolo fichera su gennaio 6, 2008

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Un Canone In Canto. Crestomazia sonora

Posted by paolo fichera su dicembre 23, 2007

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Un Canone In Canto
crestomazia sonora

Simone Giorgino
cura, selezione, voce

qui:
Un Canone In Canto

“Un Canone In Canto” crestomazia sonora, è il nome di un viaggio che Simone Giorgino ha compiuto nella tradizione della poesia italiana, dal Duecento a oggi. Un viaggio volutamente compiuto con i mezzi che più di tutti appartengono alla nostra tradizione poetica, la voce e l’oralità del verso detto. Il sottotitolo ideale di questo viaggio potrebbe essere semplicemente questo: la voce, i testi. Simone Giorgino, non nuovo ad esperienze di rappresentazione poetica del verso, accanto ad una sperimentazione con reading di propri versi ‘dal vivo’, ha, negli ultimi dieci anni, costantemente sperimentato la lettura e registrazione digitale del verso recitato. “Un Canone In Canto” è un’esperienza che intende porre un punto sulla ricerca effettuata dall’autore, fino a questo momento, una rassegna antologica delle voci, dei migliori testi della nostra tradizione poetica, un’antologia personale della poesia, dal duecento fino al novecento.

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