QUANTO MORIRE
di alessandra rampani*
Tornare in un luogo già conosciuto è, per certi aspetti, rassicurante. Il rischio è forse quello di arrivare impreparati.
Al mio secondo viaggio a Sarajevo mi trovo seduta in macchina quasi catapultata, come fossi alle prese con un ulteriore lavoro da svolgere secondo la mia agenda settimanale fitta di impegni. Ho ultimato la valigia stanotte e di buon mattino ho raccolto le ultime cose.
Eppure ho pensato a lungo al lavoro da svolgere all’ospedale. Ho preparato un breve intervento sull’umanizzazione e l’accoglienza alle donne in procinto di abortire. Uno scritto semplice ma faticoso, tratto da un’esperienza un po’ datata ma che mi ha costretto a pensare a cosa significa essere donna ed essere madre.
Forse è un preludio di quanto accadrà nel lavoro alla Klinika.
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